Consiglio di Stato, Sez. V, 24 agosto 2023, n. 7927. L’errata indicazione del valore della concessione costituisce ragione dirimente di illegittimità del bando idonea a giustificare l’esercizio del potere di autotutela
Nella sentenza in esame, è stato affermato il principio in base al quale l’errata indicazione del valore di una concessione costituisce una ragione dirimente di illegittimità del bando, idonea a giustificare l’esercizio del potere di annullamento della gara in autotutela.
Secondo il Consiglio di Stato, un errore di tale tipologia potrebbe avere l’effetto di scoraggiare “altri operatori economici dal partecipare alla gara […], in questo modo rappresentando un legittimo motivo di rivalutazione dell’interesse pubblico originario”.
Infatti, ad avviso dei Giudici di Palazzo Spada, l’errata indicazione dell’importo del ricavato conseguibile con una concessione non consente agli aspiranti concessionari “di formulare un’offerta corretta, completa, consapevole e ponderata”.
Di qui la legittimità e doverosità della condotta dell’Amministrazione, considerato che il mancato esercizio dei poteri di autotutela non avrebbe permesso alla medesima di perseguire l’interesse pubblico ad aggiudicare il contratto al miglior offerente.