Secondo l’Associazione delle organizzazioni di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica (OICE), il Correttivo al Codice degli Appalti introduce alcuni elementi positivi. Tra questi spicca l’estensione a dieci anni del periodo di riferimento per i requisiti tecnico-professionali e una maggiore tutela per i contratti attuativi degli accordi quadro, seppur con margini di miglioramento.
Tuttavia, persistono criticità, come l’esclusione delle prestazioni intellettuali dall’anticipazione contrattuale, e il mancato recepimento delle linee guida ANAC 1/2016, che rischia di generare incertezza nelle stazioni appaltanti.
Un’ulteriore preoccupazione riguarda la suddivisione del mercato della verifica dei progetti tra operatori accreditati e non accreditati. Questa regola riserva la verifica di progetti superiori a 20 milioni di euro a poche società accreditate, una restrizione che non trova riscontro né nella normativa europea né in quella tecnica, che equipara operatori accreditati e società di ingegneria.
Infine, l’OICE esprime perplessità per la soppressione del rating d’impresa, che nel settore avrebbe potuto integrare le verifiche formali e valutare meglio l’affidabilità degli operatori economici, altrimenti affidata esclusivamente alle certificazioni esistenti.
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