Il 30 marzo l’ANCI ha diffuso la prima nota di commento al nuovo codice appalti, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri del 28 marzo 2023 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 marzo 2023, relativa alle principali novità di interesse per i Comuni.

In particolare, tale nota ha chiarito che, in attesa dell’entrata in vigore del sistema di qualificazione (che scatterà dal 1° gennaio 2024), le stazioni appaltanti delle Unioni di comuni, Province, Città metropolitane, Comuni capoluogo di provincia e delle regioni dovranno presentare all’ANAC la domanda di iscrizione con riserva negli elenchi delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza qualificate a partire dal 1° luglio 2023, data dalla quale il nuovo codice sarà pienamente operativo. Si precisa che la qualificazione da parte dell’ANAC, che dovrà valutare l’esperienza pregressa delle stazioni appaltanti nella gestione delle gare, sarà prevista per gli affidamenti di forniture e servizi di importo superiore a € 140.000 e per l’affidamento di lavori superiori a € 500.000. Successivamente, a far data dal 1° gennaio 2024, le stesse dovranno presentare domanda per l’iscrizione a regime nei medesimi elenchi e l’iscrizione con riserva non potrà avere una durata superiore al 30 giugno 2024.

L’ANCI ha chiarito altresì che l’utilizzo di piattaforme digitali di approvvigionamento, previsto solo quale elemento premiante fino al 31 dicembre 2023, diventerà un requisito fisso a far data dal 1° gennaio 2024.

Inoltre, tra le svariate novità previste dal codice, l’ANCI segnala la possibilità di nominare il RUP tra i dipendenti assunti a tempo determinato dalla stazione appaltante o dall’ente concedente.

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