TAR Campania, Napoli, Sez. VIII, 27 dicembre 2023, n. 7231. In caso di annullamento in autotutela dell’aggiudicazione e successiva aggiudicazione ad altro operatore economico, è improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse il ricorso avverso il provvedimento di annullamento senza che venga impugnata anche l’aggiudicazione all’altro concorrente

Con la sentenza in commento è stato ribadito il principio in base al quale l’impugnazione del provvedimento di annullamento, in autotutela, dell’aggiudicazione non può avere l’effetto di caducare in via automatica (e senza un nuovo provvedimento dell’amministrazione) la determina di aggiudicazione, essendo a tal proposito necessaria l’impugnazione anche dell’aggiudicazione all’altro concorrente.

Il Tribunale Amministrativo, con la sentenza in commento ha infatti ritenuto che si tratterebbe di un effetto che si porrebbe in frontale contrasto con le disposizioni del c.p.a. (cfr. art. 120), le quali impongono di impugnare l’aggiudicazione entro uno stringente termine decadenziale. Le norme in questione sono, infatti, poste a presidio della certezza dei rapporti giuridici con la p.a., con la conseguenza che la stessa non può disporne a sua discrezione.

A ciò si aggiunga che la riserva apposta nella determina ha natura meramente cautelativa per l’amministrazione ed è finalizzata a poter valutare successivamente se annullare o meno il nuovo atto di aggiudicazione (alla luce del tenore della pronuncia e, soprattutto, del pubblico interesse).

Pertanto, quest’ultima non è idonea, di per sé, ad attribuire alcuna posizione soggettiva giuridicamente rilevante in favore del concorrente escluso, che aveva quindi l’onere di impugnarla autonomamente.