Il Piano nazionale di ripresa e resilienza predisposto dal Governo, che dovrà essere presentato al Parlamento e valutato a Bruxelles ad aprile, rappresenta le intenzioni dell’Italia in merito all’impiego delle risorse (196 miliardi di cui 88 a fondo perduto) del Next Generation-Eu (Ng-Eu), da spendere imperativamente entro fine 2026, di cui il 70% entro il 2023.
Tra i campi di intervento della bozza del PNRR che il Governo ha messo a punto rientrano l’Alta velocità ferroviaria, la messa in sicurezza della rete stradale, la riqualificazione edifici pubblici e privati e riforma del servizio idrico integrato.
I capitoli di maggiore interesse afferiscono agli interventi in infrastrutture e nel settore delle risorse idriche, per il quale si prevede una riforma complessiva volta a rafforzare la governance del servizio idrico integrato, in linea con le richieste di interventi duraturi e strutturali provenienti da Bruxelles. Nella medesima ottica, si pone l’attenzione rivolta al potenziamento delle strutture tecniche a supporto dei commissari nella progettazione, nell’appalto e nella supervisione di interventi di tutela contro il rischio idrogeologico, ma anche l’obiettivo di «potenziare la capacità progettuale dei consorzi di bonifica anche mediante centrali di progettazione regionali».
In tema di infrastrutture, il documento, in linea con il programma «Italia veloce», attiene all’esigenza di garantire la velocizzazione e l’incremento della capacità dei trasporti ferroviari per passeggeri e merci, lungo gli assi prioritari del paese Nord-Sud ed Est-Ovest.
Al Nord Italia ci si attiverà per le tratte ferroviarie Milano-Venezia, Verona-Brennero, Liguria-Alpi e Torino-Lione, nonché migliorando i collegamenti con i porti di Genova e Trieste. Per il Centro Italia si citano gli assi Est-Ovest (Roma-Pescara e Orte-Falconara). Importante, l’indicazione relativa all’asse sud-nord: «si estenderà l’Alta velocità al Sud lungo le direttrici Napoli-Bari e Salerno-Reggio-Calabria, velocizzando anche il collegamento diagonale da Salerno a Taranto e la linea Palermo-Catania-Messina. Molti anche gli interventi relativi all’attuazione del contratto di programma Anas inerenti, fra gli altri, la messa in sicurezza e la digitalizzazione della rete stradale».
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